Tumori femminili, nemici da battere sul tempo

07 marzo 2012
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Tumori femminili, nemici da battere sul tempo



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Seno, cervice uterina, endometrio e ovaio. Ma anche vulva, tube di Falloppio e vagina. Sono questi i bersagli più comuni delle malattie tumorali a cui le donne devono prestare attenzione per tutta la vita: dal primo ciclo mestruale fino alla postmenopausa. Ma sono anche l'oggetto su cui si focalizzano le strategie di prevenzione oncologica che si basano sui corretti stili di vita e sui controlli periodici. I primi fanno riferimento, in particolare, all'alimentazione che deve aderire il più possibile alla dieta mediterranea senza eccedere nelle calorie, e alla sedentarietà, da evitare grazie a 30 minuti al giorno, per almeno cinque giorni alla settimana, di una moderata attività fisica. Ma vanno controllate anche le abitudini dannose per la salute come il fumo che andrebbe evitato del tutto e il consumo di alcol da mantenere entro livelli bassi o moderati. Le buone regole da sole non bastano, poiché controlli regolari vanno fatti con una periodicità che varia con l'età, come riporta l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc). Ci sono infatti tumori che insorgono con più facilità in età avanzate, come nel caso del tumore della vulva o dell'endometrio altri che possono colpire prima. In ogni caso, tutte le donne dovrebbero sottoporsi ogni anno a una visita ginecologica che comprenda anche una visita al seno. Ecco il calendario.

A partire dai 20 anni fino ai 40, i tumori sono abbastanza rari, ma non per questo bisogna abbassare la guardia. Per prevenire i tumori della cervice uterina (o collo dell'utero) le donne con una vita sessuale attiva (e tutte le donne, indipendentemente dall'attività sessuale, entro i 25 anni) devono iniziare a sottoporsi al Pap-test che va ripetuto con regolarità ogni due o tre anni fino a circa 70 anni di età. Un esame veloce, indolore e poco invasivo che permette di identificare anomalie cellulari causate dalla presenza di papilloma virus, in una fase molto precoce su cui è possibile intervenire per rimuoverle. Alcuni ceppi di questo virus sono considerati a maggior rischio di sviluppare tumore, motivo per cui in caso di risultati anomali, viene suggerito l'esame del Dna virale che permette di predire con maggior sicurezza la probabilità di malattia e di pianificare i successivi controlli. Alla prevenzione, si aggiunge ora il vaccino contro l'Hpv, altro strumento efficace a disposizione delle giovani donne (dai 12 anni) che non hanno mai contratto infezioni da Hpv e possono immunizzarsi contro ceppi ad alto rischio di dare origine al cancro dell'utero. Sempre nella fascia 20-40 anni, per monitorare la salute dell'ovaio e dell'endometrio, benché non ci siano indicazioni specifiche sulla periodicità, è buona norma eseguire l'ecografia addominale, generalmente prevista nella visita ginecologica annuale. Tra le buone abitudini da apprendere già in questa fase della vita, va inclusa l'autopalpazione del seno, tra il settimo e il quattordicesimo giorno del ciclo mensile. Già a 20 anni viene suggerito alle ragazze di imparare a conoscere a fondo il proprio seno e di segnalare eventuali anomalie al medico di base o ginecologo a cui ci si rivolge ogni anno per fare una visita di controllo. Fino a 40 anni non ci sono esami strumentali consigliati per la prevenzione del tumore alla mammella a meno che non ci siano casi in famiglia (madri o sorelle) o noduli sospetti, ma anche in questo caso non è consigliata la mammografia. Piuttosto, se c'è familiarità, si consiglia di richiedere un consulto genetico per individuare due geni, il Brca1 e il Brca2, la cui presenza indica un aumentato rischio e la necessità di eseguire ecografia ogni sei mesi e una risonanza magnetica annuale, anche in giovane età.

Ferme restando le buone abitudini acquisite nei decenni precedenti, Pap-test e visita ginecologica non vanno mai saltate poiché questa è la fase di vita in cui si ha il primo aumento di rischio oncologico e, inoltre, possono essere utili anche per cogliere i primi segnali dell'arrivo della menopausa. A partire dai 40 anni è fortemente consigliata una visita senologica annuale e iniziare a sottoporsi a mammografia, e in caso di familiarità, ripeterla ogni anno affiancandola con ecografia e risonanza magnetica. Ma in assenza di casi in famiglia, è tuttora in corso un dibattito scientifico sull'utilità di fare annualmente l'esame mammografico: secondo alcune linee guida, andrebbe iniziata a 45 anni, secondo altre a 50. In ogni caso, l'intervallo tra un esame e l'altro varia da uno a due anni, in base alle indicazioni mediche.

In questa fase il picco di incidenza dei tumori femminili si accompagna all'entrata in menopausa, un cambiamento importante che non deve distogliere dall'importanza di continuare a fare prevenzione. Quindi: Pap-test ogni due o tre anni, visita dal ginecologo con ecografia pelvica per controllare ovaio e tube, e transvaginale per iniziare a tenere sotto controllo lo spessore della parete uterina, l'endometrio, che può essere colpito da neoplasie ancora rare in questa decade.

È l'età in cui con più frequenza insorgono i tumori e in cui la diagnosi precoce ha un ruolo molto importante per poter intervenire in modo efficace e lasciare ancor molti anni di vita senza malattia. Oltre ai controlli regolari eseguiti negli anni precedenti, particolare attenzione va prestata a ovaio ed endometrio, che da questa età in poi sono più a rischio. Non esistono test specifici né screening che permettano di valutare i rischi e fare diagnosi precoci, ma ci sono strumenti come l'ecografia addominale, pelvica e transvaginale che consentono di visualizzare morfologia e dimensione delle strutture e degli organi per valutarne lo stato di salute. Non ci sono indicazioni sulla periodicità, anche se in genere viene eseguita nel corso della visita ginecologica. L'attenzione non va sospesa nemmeno verso il proprio corpo, dal momento che alcuni sintomi, per quanto poco specifici, possono essere un importante campanello d'allarme. In particolare, è noto che nella maggior parte dei casi i tumori dell'endometrio si manifestano con sanguinamento vaginale anomalo, tra un ciclo e l'altro, o dopo la menopausa. Per quanto riguarda, invece, il tumore dell'ovaio, troppo spesso diagnostica tardi, va posta attenzione ad alcuni sintomi dell'area addominale, come gonfiore, dolore, pancia più ingrossata del normale, bisogno di urinare frequente, che compaiono improvvisamente, con una certa frequenza e per un periodo prolungato.

Simona Zazzetta



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