La dieta anticellulite incomincia davanti ai fornelli (e in giovane età)

17 aprile 2021
Aggiornamenti e focus, Speciale Benessere delle gambe

La dieta anticellulite incomincia davanti ai fornelli (e in giovane età)



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Il pericolo di cellulite si nasconde anche nei cibi


Il pericolo di cellulite si nasconde anche nei cibi. Tutta colpa degli Ages (Advanced glycation end product), sostanze che si formano durante il processo di cottura e che danneggiano i tessuti connettivi. Anche se non esistono alimenti da considerare "buoni" o "cattivi" a prescindere. Infatti la quantità di Ages dipende dal metodo di cottura utilizzato.

Lo spiega Pier Luigi Rossi, docente di Scienza dell'Alimentazione e Medicina Preventiva all'Università di Bologna: «Gli Ages sono composti molecolari aggressivi che agiscono sui recettori delle membrane cellulari dei fibroblasti, le cellule della pelle, sul collagene e sugli adipociti alterando il tessuto connettivo, il sistema venoso, arterioso e linfatico».

I loro livelli possono essere contenuti seguendo una dieta a basso contenuto di zuccheri, privilegiando cibi crudi o cotti al vapore, riducendo il consumo di bevande zuccherate e cibi industriali, il che significa limitare, ad esempio, il consumo di pastasciutta, della crosta del pane bianco, di carne arrosto, latte Uht e dolci cotti al forno, ma anche delle bevande light e dei dolcificanti, cui dovrebbero essere preferiti vegetali, latte fresco pastorizzato e tuti i cibi cotti al vapore o a fuoco lento. Le scelte alimentari contribuiscono alla distribuzione del grasso in alcune aree del corpo e influenzano la struttura stessa dei tessuti, modificando la dieta si incide direttamente sulla qualità della pelle.

Secondo gli esperti il rischio cellulite aumenta del 13 per cento introducendo un milione di unità Age al giorno, in pratica l'equivalente di una fetta di torta o a 150 grammi di frittura o a 200 grammi di carne alla brace e dato che le conseguenze dell'accumulo di Ages nell'organismo non si vedono da giovani, ma cominciano a farsi sentire dopo i 35 anni, anche in questo caso resta valido un antico consiglio: prevenire è meglio che curare.



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