Malati di glaucoma a rischio depressione

16 febbraio 2018
Aggiornamenti e focus

Malati di glaucoma a rischio depressione



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Il glaucoma non colpisce solo gli occhi ma diventa un problema psicologico provocando ansia o depressione. Secondo un recente studio, oltre il 70 percento dei pazienti che ha ricevuto una diagnosi di glaucoma ha avuto un approccio emotivo negativo. Infatti, quando la capacità visiva viene compromessa dal glaucoma l'organo colpito non è soltanto l'occhio, ma anche il cervello perché avere difficoltà a svolgere anche le più semplici azioni domestiche oppure non poter più uscire da soli a fare la spesa genera ansia e depressione.

Una perdita progressiva della vista

«Il glaucoma è una malattia che interessa il 3 percento della popolazione con più di 40 anni di età» dichiara il professor Giorgio Marchini, direttore Clinica Oculistica, Azienza Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona «La causa è principalmente legata all'aumento della pressione intraoculare, che danneggia progressivamente il nervo ottico e il campo visivo. Nella sua genesi tuttavia giocano un ruolo anche fattori neurodegenerativi e vascolari» E contiunua «la riduzione della pressione oculare nei pazienti con glaucoma è in grado di rallentare la progressione della malattia ma non riesce a fermarla del tutto a causa dell'origine neurodegenerativa della malattia, simile a Alzheimer ed il morbo di Parkinson. Il nuovo approccio terapeutico prevede di affiancare alle terapie di prima linea, sostanze neuroprotettive che contrastino il suicidio cellulare».
Tra le varie sostanze ad azione anti-ossidante l'ubiquinone, più noto come Coenzima Q10, è considerato una delle molecole più promettenti: è presente a livello del mitocondrio e partecipa al metabolismo deputato alla produzione di energia all'interno della cellula intervenendo come uno spazzino nei meccanismi di rimozione dei radicali liberi.

Una diagnosi che genera ansia

Secondo i dati di uno studio condotto dalla Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia e dall'Istituto Beato Palazzolo di Bergamo, oltre il 70 percento dei pazienti ha avuto un approccio emotivo negativo alla diagnosi: il 35.7 percento ha avuto paura di diventare cieco, il 26.7 percento ha provato ansia, i pazienti più giovani di più in confronto a quelli più anziani. «In questi pazienti la preoccupazione e l'ansia nascono anche solo all'idea che la progressione della malattia possa fargli perdere la propria indipendenza costringendoli ad un isolamento sociale» dichiara il professor Carlo Nucci, Direttore dell'Unità Operativa Complessa di Oculistica presso il Policlinico Universitario di Roma Tor Vergata.

Gli occhi, organi di senso preziosi

L'ansia non è l'unica possibile reazione, spesso si instaura una forma depressiva. Varie ricerche scientifiche hanno indagato sull'impatto psicologico che può avere il glaucoma stabilendo che i tassi di incidenza di ansia e depressione risultano doppi in chi soffre di questa patologia rispetto alla popolazione generale. Infatti, è dimostrato che, tra gli organi di senso, la perdita della vista è quella che crea più ansia perché gli occhi sono considerati l'organo più prezioso da proteggere. «Poiché questa malattia è cronica e può potenzialmente portare alla cecità, il glaucoma comporta un enorme carico psicologico» prosegue il professor Nucci «tutte le limitazioni che comporta, come per esempio, la paura di cadere, i problemi di equilibrio e l'insicurezza alla guida possono provocare nel paziente con glaucoma una forma depressiva».
Le conseguenze psicologiche sono legate alla paura di diventare cieco e alla consapevolezza che questa condizione, peggiorando di anno in anno, provoca difficoltà di deambulazione, problemi nella lettura, nel riconoscimento di oggetti e persone, e impossibilità di guidare.

A cura di:
Chiara Romeo



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