Orticaria, come riconoscerla

31 agosto 2020
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Orticaria, come riconoscerla



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L'orticaria è una delle più comuni manifestazioni dermatologiche; si stima infatti che circa il 20% delle persone abbiano almeno un episodio di orticaria durante la propria vita.

Si distinguono due forme di orticaria: l'orticaria acuta e cronica.

L'orticaria acuta può essere causata da svariati fattori; più frequentemente è il risultato di una allergia a farmaci o alimenti. Altri possibili agenti sono:

· additivi alimentari;

· agenti fisici come caldo-freddo-sole;

· sostanze chimiche che vengono a contatto con la pelle;

· infezioni virali, batteriche e parassitari;

· malattie autoimmuni, come la tiroidite.

L'orticaria acuta tende a risolversi spontaneamente nell'arco di 6 settimane. Diverso è il caso dell'orticaria cronica. Dal punto di vista clinico si manifesta nello stesso modo, ma è raramente dovuta a cause di natura allergica, e inoltre può perdurare per mesi. In un terzo dei pazienti i sintomi sono presenti anche a un anno del primo episodio, con una conseguente grave compromissione della qualità della vita (interferisce con il sonno) sociale, professionale e relazionale, e per la possibile insorgenza di ansia e depressione a essa correlata.

L'orticaria cronica spontanea è una forma particolare di orticaria che si presenta, ogni giorno o quasi ogni giorno, per un tempo superiore alle sei settimane e la cui causa resta, nella maggior parte dei casi, sconosciuta.


Sintomi dell’orticaria


La tipica caratteristica dell'orticaria è la comparsa di pomfi di colore rosso o rosa, di dimensioni forme variabili in una o più aree del corpo. In genere questi sono associati a un intenso prurito. A volte può comparire anche l'angioedema, ossia un improvviso rigonfiamento dello strato sottocutaneo che può anche essere doloroso, sia sulla cute che sulle mucose.

Altri possibili sintomi, non cutanei, sono stanchezza, dolori addominali, mal di testa, malessere nausea.


Le Cure


Il trattamento dell'orticaria si basa sulla somministrazione di farmaci antistaminici di seconda generazione alla dose standard, prescritti in prima battuta dal medico di medicina generale.

Se i sintomi perdurano e non sembrano essere sensibili a tali farmaci, il paziente dovrebbe essere indirizzato verso un centro di riferimento dermo-allergologico per una valutazione più completa e la somministrazione di farmaci di secondo livello, come i farmaci biologici.

In linea generale può comunque essere consigliato di evitare lo stress e l'uso di FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) che possono causare una riacutizzazione del disturbo.


Stefania Cifani

Fonte: Federasma e allergie




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