Mandibola blocccata

24 aprile 2013

Mandibola blocccata


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17 aprile 2013

Mandibola blocccata

salve
è da tempo che soffro di un "clik" alla mandibola, durante uno sbadiglio pochi giorni fa, sul lato destro ho sentito come un'accavallamento di "nervi" che mi impedivano l'apertura totale della bocca, con una deviazione a destra del labbro, lato che mi creava differenti fastidi. orecchio "tappato", dolore alla tempia dx, dolori alla cervicale. . . Immediatamente mi sono rivolta a un dentista, il quale mi ha spiegato che l'osso mandibolare è uscito dalla sede e all'apertura della bocca non riesce a tornare indietro. . Mi ha sottoposta a rx, dove si notava il tutto. . Mi ha subito consigliato l'uso di un apparecchietto che tolgo solo quando mangio, di resina rigida, che mi copre i denti superiori fino ai canini e tutto il palato, mi impedisce di unire i molari superiori da quelli inferiori. . I dolori son passati, sono trascorsi circa cinque giorni dall'uso del bite, dovro' portarlo ancora per poco, poi mi dovrà inserire un secondo apparecchio, credo per correggere la mia malocclusione. Le domande che mi pongo sono queste: l'apertura della bocca è leggermente migliorata, ma quando la apro la deviazione a destra la noto ancora, come ho ancora la sensazione dell'accavallamento dei muscoli, o nervi che siano, che mi impediscono la totale apertura. Non posso immaginare che la soluzione è lontana al problema, starà, il dentista, indirizzandomi sulla strada giusta? considerando che dovrò sostenere una spesa, spero sia la strada giusta! Cosa mi consigliate? Ritornerò ad aprire la bocca come prima?E necessaria una manovra di riposizionamento? Un sentito grazie per una eventuale risposta.

Risposta del 18 aprile 2013

Risposta a cura di:
Dott. ARMANDO PONZI


Gentile paziente,
la sua condizione di quasi'locking'o blocco dell'articolazione ha avuto un miglioramento grazie all'uso del dispositivo che per sua natura deve essere usato per un breve periodo. IL secondo bite può migliorare la situazione ma è difficile senza visitita poterle dare ulteriori indicazioni tenendo comunque conto che lo stato anatomico dell'articolazione ne condiziona l'eventuale guarigione completa.
Cordiali saluti

Dott. Armando Ponzi
Specialista attività privata
Specialista in Odontoiatria
Specialista in Anatomia patologica
Roma (RM)
Risposta del 18 aprile 2013

Risposta a cura di:
Dott. MAURO MAZZOCCO


Le sue perplessità sono condivisibili: il bite ha agito unicamente a livello muscolare diminuendo la pressione articolare e con un modesto miglioramento della dinamica articolare. In effetti il blocco (locking) deve essere risolto da professionisti esperti e, solo dopo aver sbloccato l'articolazione si può pensare all'uso del bite e alla risoluzione occlusale finale. Intanto sarebbe il caso di eseguire un'indagine della dinamica articolare con una risonanza magnetica dinamica (cine risonanza) per valutare che tipo di danno c'è a livello della dinamica condilo-discale. Insomma una problematica per super esperti.

Dott. Mauro Mazzocco
Specialista attività privata
Odontoiatra
Specialista in Odontoiatria
Risposta del 18 aprile 2013

Risposta a cura di:
Dott. DIEGO RUFFONI


Gentile utente, a distanza non è possibile darle delle corrette risposte, per cui le consiglio di riportare le domande al suo odontoiatra.
Dott. Ruffoni Diego.

Dott. Diego Ruffoni
Medico Ospedaliero
Specialista attività privata
Universitario
Odontoiatra
Specialista in Odontoiatria
Mozzo (BG)
Risposta del 24 aprile 2013

Risposta a cura di:
Dott. CRISTOFORO CONDELLO


Gentile Paziente,
quanto da Lei riferito, e la presenza di una storia clinica con pregressi episodi di click, rendono abbastanza chiaro un quadro di locking (blocco) dell'Articolazione temporo mandibolare destra.
In conseguenza di un acuto depiazzamento del menisco si è creato, di fatto, all'interno della suddeta articolazione, un impedimento meccanico al completo movimento del condilo.
I miglioramenti sintomatologici ed il più ampio grado di apertura della bocca, da Lei riferiti dopo l'uso del bite, possono, invece, essere conseguenti sia ad un miglioramento della situazione neuro muscolare, ma anche, purtroppo, seguire ad una progressiva deformazione del menisco sotto l'azione compressiva del condilio.
Per questo motivo un tentativo di ricattura del menisco, in fasi però inizialissime, dovrebbe essere sempre tentato, ma questa manovra fisica dovrebbe esser posta in atto, sempre e solo, da Professionisti ben preparati ed istruiti a tal fine.
In tempi successivi, ed in assenza di tale recupero, comunque un tentativo di ricatura del menisco può esser effettuato con apparecchiature "Slint di distrazione" che possono, con tempi più lunghi, raggiungere l'obiettivo di riportare i corretti rapporti tra le varie componenti articolari e/o portarli ad una situazione di maggiore equilibrio e comunque condurre alla remissione della sintomatologia.

Dott. Cristoforo Condello
Specialista attività privata
ROMA (RM)


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