Disfunzione mandibolare

04 settembre 2021

Disfunzione mandibolare


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22 agosto 2021

Disfunzione mandibolare

buonasera, vorrei sottoporvi l'esito della risonanza fatta all'articolazione temporo-mandibolare prescritta da un medico gnatologo al quale mi sono rivolto dopo anni di diverse visite senza nessuna soluzione per le mie vertigini. la risonanza fatta la dovrà fare visionare al medico ma l'appuntamento sarà tra un mese. vi chiedo aiuto per capirci qualcosa, vi riporto il referto: Indagine eseguita con sequenze DP fat-sat sagittali - in occlusione e nei vari gradi di apertura della bocca (spessore occlusale massimo consentito 3 cm) – e coronali oblique. Su indicazione della Collega Odontoiatra è stato usato anche un ulteriore distanziatore in sughero, fornito dalla stessa collega al paziente, dello spessore di 26, 5 mm (vedi immagini Seq 6 “repere”). Modica disomogeneità di segnale delle fibrocartilagini meniscali in assenza di franche lesioni. Rapporto condilo-meniscale conservato a bocca chiusa/aperta. Nel complesso ridotta l’escursione mandibolare con condilo mandibolare che si porta ad ore 12 rispetto al tubercolo temporale alla massima apertura della bocca (spessore occlusale massimo consentito: 3 cm) A sinistra si segnala una sfumata iperintensità di segnale a carico del tubercolo del temporale come per minimo edema intraspongioso. Quale reperto accessorio si rileva opacamento flogistico delle cellette mastoidee destre ed una formazione simil-cistica intraspongiosa a livello dell’emimandibola sinistra (parzialmente compresa nel FOV); quest’ultimo reperto, se non noto, necessita di valutazione mirata.

Risposta del 04 settembre 2021

Risposta a cura di:
Dott. STEFANO ROVEGLIA


1) a fronte del sintomo vertigine da lei accusato, problema di stretta pertinenza neurologica e/o otorinolaringoiatricaci può anche stare di andare a valutare, a cagione della contiguità dell'apparato vestibolare sito nell'orecchio medio, quello che informa il cervello della posizione del corpo nello spazio, l'articolazione temporomandibolare (ATM). 2)Premettendo che solo su questa posso esprimermi, e che soprattutto non ho alcun elemento sulla clinica, mi limito a commentare il referto del radiologo. Dice che i menischi sostanzialmente non hanno problemi anatomici; durante la funzione cioè in apertura e chiusura i rapporti anatomici sono rispettati, e qui mi tocca fare di nuovo riferimento alla clinica, dal momento che l'esame visualizza i rapporti inerenti soltanto a un movimento rettilineo, o quasi, quando c'è disfunzione, non fornendo immagini dei rapporti articolari in lateralità mandibolare; parla di una ridotta apertura della mandibola di cui credo si sarà anche lei stesso accorto, ma sulle cause della quale non sono in grado di dirle nulla non avendola mai visitata (la clinica);l'edema del midollo osseo del tubercolo sx può essere un reperto innocente come viceversa un fatto reattivo da inquadrare nel complesso dei segni e sintomi (ridotta apertura, se reale) di una ipotetica disfunzione dell'ATM;l'opacamento delle cellette della mastoide dx ( l'osso che può toccarsi dietro al padiglione auricolare) anch'esso di natura reattiva dovrebbe essere valutato più specificamente dall'otorino; da ultimo enuncia una formazione simil-cistica nella midollare della mandibola a sx ma di non averla ripresa nella sua interezza e non ne dà la localizzazione precisa ( forse dal momento che si studiava l'ATM immagino l'abbia vista nel ramo montante, cioè la parte verticale della mandibola), egli ne consiglia lo studio specifico, da fare con la TAC Cone Beam (questo lo dico io). Non mi allarmerei a tale proposito perchè immagini di tal genere possono essere di non raro riscontro e non aventi caratteristiche patologiche. certamente l'esame puntuale a livello radiologico potrà illuminare maggiormente. In ogni caso trovo veramente difficile poter mettere in relazione tale reperto con il suo problema di vertigine, e complessivamente anche la presunta disfunzione ATM con quella. Mi fermo perchè non mi è possibile dirle altro sia a proposito dell'esame fatto alle ATM sia sulla loro ipotetica disfunzione, sia tra queste e il sintomo da lei accusato. Credo comunque certo che per arrivare il più possibile ad una causa nella diagnosi debba inquadrare il problema il neurologo e l'otorino, cui spetta per specificità di campo ocuparsi dei vari punti dove qualcosa mal funziona producendo il sintomo. Le faccio i miei più sentiti auguri, sperando di non averle indotto ulteriore confusione. Trovi il giusto referente e vi si affidi con fiducia.

stefano roveglia
Odontoiatra
Specialista in Stomatologia
Asti (AT)


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