07 aprile 2020
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Reumatismi: infiammazioni da non sottovalutare
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I reumatismi sono la conseguenza di articolazioni, tendini, ossa, legamenti, muscoli infiammati. Ne può essere interessato l'intero apparato scheletrico, il sistema articolare, arrivando a colpire anche organi come polmoni, cuore, reni (quando i sintomi vengono trascurati). Le malattie reumatiche sono molto numerose: oltre 150 con natura ed eziologia differente. Colpiscono in Italia 5 milioni di persone (1 su 10) e richiedono differenti approcci terapeutici (l'incidenza è maggiore tra le donne, 75%). Vengono divisi in macro categorie che ne definiscono la loro natura: infiammatoria (artrite), metabolica (gotta), degenerativa (artrosi), extra-articolare (fibromialgia).
«Solo l'artrite e l'artrosi interessano il 16% degli italiani e rappresentano le due malattie croniche più diffuse dopo l'ipertensione» spiega la SIR, Società Italiana di Reumatologia che riunisce 1.500 specialisti reumatologi. «Colpiscono sempre di più anche a causa dell'aumento dell'età media della popolazione. Tuttavia, sono ancora sottovalutate dalla maggioranza dei cittadini che a volte credono (erroneamente) che si tratti solo di dolori inevitabili provocati dall'età o dal clima. Anche per questi motivi, troppe diagnosi vengono formulate tardivamente e quindi spesso si eÌ costretti ad intervenire quando la situazione eÌ già evoluta».
Le malattie reumatiche più diffuse in Italia sono l'artrosi, le artriti, i reumatismi extra-articolari, la gotta, le connettiviti, l'osteoporosi. Le zone del corpo più coinvolte:
I reumatismi presentano una natura acuta o cronica e generalmente si manifestano con dolore e con una funzionalità ridotta dell'articolazione interessata. Si possono accompagnare anche ad altri sintomi come gonfiore, arrossamento, rigidità delle articolazioni. Un campanello d'allarme è dato da stanchezza muscolare eccessiva e stato d'ansia. Ma i sintomi dipendono molto dalla zona del corpo che è stata colpita.
Qual è l'origine dei reumatismi? Soprattutto fattori genetici come nel caso della gotta (ma il reumatismo non è ereditario), fattori legati all'ambiente (infezioni virali o batteriche), stile di vita (sedentarietà, sovrappeso). Ci potrebbero essere anche delle responsabilità ormonali considerato che la frequenza di queste patologie (in particolare, artrite reumatoide, lupus, fibromialgia) è più elevata tra le donne.
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«Solo l'artrite e l'artrosi interessano il 16% degli italiani e rappresentano le due malattie croniche più diffuse dopo l'ipertensione» spiega la SIR, Società Italiana di Reumatologia che riunisce 1.500 specialisti reumatologi. «Colpiscono sempre di più anche a causa dell'aumento dell'età media della popolazione. Tuttavia, sono ancora sottovalutate dalla maggioranza dei cittadini che a volte credono (erroneamente) che si tratti solo di dolori inevitabili provocati dall'età o dal clima. Anche per questi motivi, troppe diagnosi vengono formulate tardivamente e quindi spesso si eÌ costretti ad intervenire quando la situazione eÌ già evoluta».
Le malattie reumatiche più diffuse in Italia sono l'artrosi, le artriti, i reumatismi extra-articolari, la gotta, le connettiviti, l'osteoporosi. Le zone del corpo più coinvolte:
- Mani
- Piedi
- Ginocchia
- Anca
- Gomito
- attività sportiva regolare
- mantenimento del peso
- alimentazione bilanciata
- attenzione ai segnali del corpo
- postura corretta
Reumatismi: sintomi e cause
I reumatismi presentano una natura acuta o cronica e generalmente si manifestano con dolore e con una funzionalità ridotta dell'articolazione interessata. Si possono accompagnare anche ad altri sintomi come gonfiore, arrossamento, rigidità delle articolazioni. Un campanello d'allarme è dato da stanchezza muscolare eccessiva e stato d'ansia. Ma i sintomi dipendono molto dalla zona del corpo che è stata colpita.
Qual è l'origine dei reumatismi? Soprattutto fattori genetici come nel caso della gotta (ma il reumatismo non è ereditario), fattori legati all'ambiente (infezioni virali o batteriche), stile di vita (sedentarietà, sovrappeso). Ci potrebbero essere anche delle responsabilità ormonali considerato che la frequenza di queste patologie (in particolare, artrite reumatoide, lupus, fibromialgia) è più elevata tra le donne.
Reumatismi: quale cura
La cura più comune e diffusa è quella base di antinfiammatori non steroidei (FANS), analgesici, corticosteroidi e farmaci "biologici" che consentono di eliminare o ridurre i livelli di dolore e tenere sotto controllo l'evoluzione della patologia. La terapia viene adattata alle differenti forme di reumatismo e allo stadio della malattia.
Per arrivare alla diagnosi, lo specialista reumatologo prescrive una serie di analisi di approfondimento che vanno dagli esami di sangue e urine all'analisi del liquido sinoviale, a radiografie, ecografie articolari, risonanza magnetica, artroscopia.
Carla De Meo
Riferimenti bibliografici
- A. Silman, MC. Hochberg,Epidemiology of the rheumatic diseases, Oxford University Press, 2001
- R. Marcolongo et al,Uno sguardo verso il futuro: la nuova classificazione delle malattie reumatiche, Reumatismo 1999, 52, 1
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