26 aprile 2024
Ibuprofene Dr. Reddy's
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Cos'è Ibuprofene Dr. Reddy's (ibuprofene)
Ibuprofene Dr. Reddy's è un farmaco a base di ibuprofene, appartenente al gruppo terapeutico Analgesici FANS.
A cosa serve Ibuprofene Dr. Reddy's e perchè si usa
Ibuprofene 400 mg è indicato negli adulti per il trattamento sintomatico a breve termine del dolore acuto di intensità moderata e per il trattamento sintomatico a breve termine della febbre, quando la somministrazione per via endovenosa è clinicamente giustificata dal fatto che non sono possibili altre vie di somministrazione.
Ibuprofene 600 mg è indicato negli adulti per il trattamento a breve termine del dolore acuto di intensità moderata, quando la somministrazione per via endovenosa è clinicamente giustificata dal fatto che non sono possibili altre vie di somministrazione
Indicazioni: come usare Ibuprofene Dr. Reddy's, posologia, dosi e modo d'uso
Posologia
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima efficace per la durata di trattamento più breve possibile necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).
Deve essere mantenuta una adeguata idratazione del paziente per minimizzare il rischio di reazioni avverse a livello renale.
Adulti
Per Ibuprofene Dr. Reddy's 400 mg la dose raccomandata è di 400 mg di ibuprofene ogni 6-8 ore, se necessario, senza superare la dose massima giornaliera raccomandata di 1200 mg.
Per Ibuprofene Dr. Reddy's 600 mg la dose raccomandata è di 600 mg di ibuprofene. Se clinicamente giustificato, può essere assunta una ulteriore dose da 600 mg dopo 6-8 ore, a seconda della intensità e della risposta al trattamento. La dose massima giornaliera è di 1200 mg.
Questo medicinale è indicato per il trattamento a breve termine (una durata massima di trattamento di 3 giorni) e la durata del trattamento deve essere limitata alla fase sintomatica acuta quando la somministrazione orale è inappropriata. I pazienti devono passare al trattamento orale il più presto possibile.
Anziani
Non è richiesta alcuna riduzione della dose. Tuttavia, devono essere prese precauzioni quando si trattano pazienti anziani in quanto sono generalmente più inclini ad effetti avversi (vedere paragrafi 4.4 e 4.8) e hanno maggiori probabilità di avere disfunzione renale, epatica e cardiovascolare e di usare medicinali concomitanti. A causa della possibilità di soffrire di reazioni avverse (vedere paragrafo 4.4) si raccomanda di monitorare questi pazienti. Il trattamento deve essere rivisto a intervalli regolari e interrotto se non si riscontra alcun beneficio o si verifica un'intolleranza. Utilizzare il dosaggio efficace più basso per la durata più breve compatibile con gli obiettivi del trattamento individuale del paziente.
Danno renale
Devono essere prese precauzioni quando i FANS sono utilizzati in pazienti con insufficienza renale. Nei pazienti con danno renale da lieve a moderato la dose iniziale deve essere ridotta e mantenuta più bassa possibile per il minor tempo possibile necessario per il controllo dei sintomi e la funzionalità renale deve essere monitorata.
Questo medicinale è controindicato nei pazienti con grave insufficienza renale (vedere paragrafo 4.3).
Compromissione epatica
Devono essere prese precauzioni quando i FANS sono utilizzati in questa popolazione, sebbene non siano state osservate differenze nel profilo farmacocinetico.
I pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata devono iniziare il trattamento con dosi ridotte, la dose deve essere mantenuta il più bassa possibile per la durata minima necessaria e devono essere attentamente monitorati.
Questo medicinale è controindicato nei pazienti con grave insufficienza epatica (vedere paragrafo 4.3).
Popolazione pediatrica
Questo medicinale non deve essere usato nei bambini e negli adolescenti. L'uso di Ibuprofene Dr. Reddy's non è stato studiato in bambini e adolescenti. Pertanto la sicurezza e l'efficacia non sono state stabilite.
Modo di somministrazione
Uso endovenoso.
Questo medicinale deve essere somministrato per infusione endovenosa per 30 minuti, vedere paragrafo 6.6.
La parte rimanente di soluzione deve essere eliminata, vedere paragrafo 6.6
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Ibuprofene Dr. Reddy's
- Ipersensibilità al principio attivo, ad altri FANS o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
- Pazienti che hanno avuto in precedenza broncospasmo, asma, rinite, angioedema o orticaria con l'assunzione di acido acetilsalicilico o altri medicinali antinfiammatori non steroidei (FANS).
- Pazienti con storia di emorragia gastrointestinale o perforazione dovuta a precedente terapia con FANS.
- Storia di ulcera peptica/emorragia gastrointestinale ricorrenti o in atto (due o più episodi distinti di ulcere o di sanguinamento dimostrabili).
- Grave insufficienza epatica.
- Grave insufficienza renale.
- Grave insufficienza cardiaca (classe IV NYHA).
- Sanguinamento cerebrovascolare o altro sanguinamento attivo.
- Condizioni che comportano una maggiore tendenza al sanguinamento o sanguinamento attivo come trombocitopenia.
- Disturbi della formazione delle cellule del sangue non chiariti.
- Grave disidratazione (causata da vomito, diarrea o inadeguata assunzione di liquidi).
- Durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
Ibuprofene Dr. Reddy's può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
L'inibizione della sintesi delle prostaglandine può colpire negativamente la gestante e/o lo sviluppo embrio/fetale. Dati ottenuti da studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto, malformazioni cardiache o gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il primo periodo di gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia.
Negli animali la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrio-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico (vedere paragrafo 5.3).
Durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, questo medicinale non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se l'ibuprofene è usato da donne in procinto di concepimento o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere rispettivamente la più bassa e il più breve possibile.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a:
- Tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
- Disfunzione renale che può progredire a insufficienza renale con oligoidroamniosi;
la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:
- Possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, dovuto a un effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse;
- Inibizione delle contrazioni uterine risultante in travaglio ritardato o prolungato.
Conseguentemente, l'ibuprofene è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.
Allattamento
L'ibuprofene e i suoi metaboliti possono passare in basse concentrazioni nel latte materno. Nessun effetto pericoloso per i neonati è ad oggi conosciuto, quindi per trattamenti brevi, alla dose più bassa, l'interruzione dell'allattamento non è generalmente necessaria. Tuttavia, si raccomanda di interrompere all'allattamento al seno quando si usano dosi più alte di 1200 mg al giorno o per periodi di trattamento più lunghi a causa della potenziale inibizione delle prostaglandine nel neonato.
Fertilità
Ci sono dimostrazioni che i medicinali che inibiscono la sintesi di cicloossigenasi/prostaglandine possono causare un indebolimento della fertilità femminile per effetto sull'ovulazione. Questo effetto è reversibile dopo l'interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.4 relativo alla fertilità femminile).
Patologie correlate:
- Artrite reumatoide
Tra le malattie reumatiche l’artrite reumatoide è una di quelle con più forte impatto sociale in termini di incidenza, riduzione della qualità di vita, in soggetti spesso giovani, e costi economici. Cruciale è la diagnosi precoce - Artrosi
L'artrosi è una malattia cronica della cartilagine articolare e dei tessuti circostanti, caratterizzata da dolore, rigidità e deficit funzionale. - Flebite
Infiammazione della parete venosa, che colpisce soprattutto le vene superficiali (flebite superficiale), in particolare delle gambe. Quando l'infiammazione è associata alla presenza di un coagulo di sangue che ostruisce il vaso, si parla di tromboflebite. - Gotta
Patologia caratterizzata dal deposito di cristalli di urato di sodio nelle articolazioni e nei tessuti circostanti, con attacchi infiammatori dolorosi delle articolazioni, a causa dell'aumento dei livelli ematici di acido urico (iperuricemia). - Herpes zoster
Infezione (comunemente chiamata anche fuoco di sant'Antonio) provocata dal virus della varicella-zoster, che causa una dolorosa eruzione cutanea di vescicole piene di liquido. - Lupus eritematoso sistemico
Malattia infiammatoria cronica del tessuto connettivo, che può colpire articolazioni, reni, mucose e pareti dei vasi sanguigni. - Mastopatia fibrocistica
Lesione benigna caratterizzata dalla presenza di dolore, cisti e modularità diffuse della mammella. Piccoli noduli sono normalmente presenti nel tessuto mammario, dovuti alle fluttuazioni ormonali a cui l'organo è sottoposto ad ogni ciclo mestruale. Il loro ingrandimento, associato alla presenza di - Mononucleosi
Malattia infettiva molto contagiosa. Il virus si trasmette attraverso il contatto intimo con i soggetti affetti, essendo presente nelle secrezioni (saliva, urine). Definita anche malattia del bacio perché negli adolescenti e nei giovani adulti viene contratta spesso attraverso il bacio. - Morbillo
Infezione virale acuta altamente contagiosa, caratterizzata da una tipica eruzione cutanea. Il morbillo è causato da un virus della famiglia dei Paramyxovirus, la cui infezione determina un'immunità che dura tutta la vita. Per questa ragione, si tratta di una tipica malattia dell'infanzia. - Morbo di Paget
Malattia cronica dello scheletro, chiamata anche osteite deformante, caratterizzata da un rimodellamento patologico del tessuto osseo che ne provoca l'ingrossamento e l'indebolimento. - Orecchioni
Infezione virale contagiosa, detta anche parorite epidemica, che colpisce le ghiandole salivari, in particolar modo le ghiandole parotidi, situate in prossimità dell'orecchio. L'infezione conferisce immunità per tutta la vita ed è quindi caratteristica dell'infanzia. - Otite
Infiammazione dell'orecchio, causata spesso da un'infezione da batteri, virus o funghi. A seconda della parte dell'organo interessata viene definita otite esterna oppure otite media. - Pleurite
Infiammazione acuta o cronica della pleura, membrana composta da due foglietti che rivestono la superficie esterna dei polmoni e l'interno della cavità toracica, a stretto contatto fra loro e separati solo da una piccola quantità di liquido. - Poliposi
Condizione caratterizzata dalla presenza nel tubo digerente di numerosi polipi. I polipi neoformazioni benigne di tessuto che crescono nella parete dell'intestino, e più raramente dello stomaco, sporgendo nel lume, a volte attaccati attraverso un peduncolo. - Sclerodermia
Domenica 26 settembre 2010 è la Giornata del Ciclamino, che offre la possibilità da ormai dieci anni, di sostenere la lotta alla Sclerodermia. Una patologia cronica, autoimmune, invalidante, multiorgano che colpisce in prevalenza le donne, ma può essere diagnosticata per tempo - Scottature solari
Un'esposizione eccessiva o senza un'adeguata protezione alle radiazioni del sole possono provocare lesioni della cute. L'effetto dipende dal fototipo, ma i filtri protettivi vanno sempre applicati - Sindrome temporo-mandibolare
Alterazione della giunzione fra osso temporale del cranio e mandibola, o dei legamenti e dei muscoli che la supportano e la fanno muovere. Si tratta di un'articolazione molto delicata, il cui allineamento deve essere perfetto per permettere una normale masticazione - Tendinite
Infiammazione dei tendini le strutture di tessuto fibroso che connettono i muscoli all'osso. In alcuni casi l'infiammazione si estende alla... - Tiroidite
Alla prevenzione delle patologie tiroidee prima, durante e dopo la gravidanza è dedicata la Giornata Nazionale della Tiroide 2010, promossa e organizzata dalle principali associazioni dei pazienti - Varicella
Infezione virale acuta provocata dal virus della varicella-zoster, caratterizzata da un'eruzione cutanea caratteristica, con comparsa di piccole vescicole rilevate. Il virus lascia un'immunità permanente e la malattia non può essere contratta due volte.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico