04 novembre 2024
Ibuprofene B. Braun Melsungen
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Cos'è Ibuprofene B. Braun Melsungen (ibuprofene)
Ibuprofene B. Braun Melsungen è un farmaco a base di ibuprofene, appartenente al gruppo terapeutico Analgesici FANS. E' commercializzato in Italia da B. Braun Milano S.p.A.
Confezioni e formulazioni di Ibuprofene B. Braun Melsungen disponibili in commercio
Selezionare una delle seguenti confezioni di Ibuprofene B. Braun Melsungen disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):
- ibuprofene b. braun melsungen 200 mg soluzione per infusione 10 flaconi da 50 ml
- ibuprofene b. braun melsungen 400 mg soluzione per infusione 10 flaconi da 100 ml
- ibuprofene b. braun melsungen 600 mg soluzione per infusione 10 flaconi da 100 ml
A cosa serve Ibuprofene B. Braun Melsungen e perchè si usa
Ibuprofene B. Braun Melsungen è indicato negli adolescenti e nei bambini con peso corporeo di 20 kg e al di sopra dei 6 anni di età e per il trattamento sintomatico a breve termine del dolore acuto moderato e per il trattamento sintomatico a breve termine della febbre, quando la somministrazione per via endovenosa è giustificata clinicamente, quando altre vie di somministrazione non sono possibili.
Indicazioni: come usare Ibuprofene B. Braun Melsungen, posologia, dosi e modo d'uso
Posologia
Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo usando la più bassa dose efficace per la più breve durata necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).
L'uso deve essere limitato a situazioni dove la somministrazione orale è inappropriata. I pazienti devono passare al trattamento orale appena questo è possibile.
Questo medicinale è indicato per il più breve periodo di tempo necessario. Il trattamento non deve superare i 3 giorni.
Deve essere mantenuta un'idratazione adeguata del paziente per ridurre al minimo il rischio di possibili reazioni avverse a livello renale.
La dose raccomandata di ibuprofene nei bambini e negli adolescenti dipende dal peso o dall'età. In generale, la dose raccomandata giornaliera va dai 20 ai 30 mg/kg di peso corporeo, da dividere da tre a quattro dosi singole giornaliere ( 5- 10 mg/kg).
Bambini dal peso 20 kg -29 kg (6-9 anni): 200 mg di ibuprofene fino a 3 volte al giorno non superando la dose giornaliera massima di 600 mg.
Bambini dal peso 30 kg – 39 kg (10 -11 anni): 200 mg di ibuprofene fino a 4 volte al giorno non superando la dose giornaliera massima si 800 mg.
Adolescenti dal peso maggiore di 40 kg ( 12 -17 anni): da 200 mg a 400 mg di ibuprofene fino a 3 volte al giorno non superando la dose massima giornaliera di 1200 mg.
Non raccomandato in bambini di peso corporeo inferiore a 20 kg o di età inferiore a 6 anni.
L'intervallo tra una dose e l'altra deve essere stabilito in base ai sintomi osservati e alla dose giornaliera massima, e non deve essere inferiore a 6 ore. La dose giornaliera massima raccomandata non deve essere superata.
Insufficienza renale
Devono essere prese precauzioni quando i FANS sono usati in pazienti con insufficienza renale. In pazienti con compromissione renale lieve o moderata, la dose iniziale deve essere ridotta e mantenuta quanto più bassa possibile per la più breve durata necessaria a controllare i sintomi e la funzionalità renale deve essere monitorata. Questo medicinale è controindicato in pazienti con severa insufficienza renale (vedere paragrafo 4.3).
Insufficienza epatica
È necessario prendere precauzioni quando i FANS sono usati in questa popolazione, sebbene non siano state osservate differenze nel profilo farmacocinetico. I pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata devono iniziare il trattamento con dosi ridotte, la dose deve essere mantenuta la più bassa possibile per la più breve durata necessaria ed essi devono essere attentamente monitorati. Questo medicinale è controindicato in pazienti con severa insufficienza epatica (vedere paragrafo 4.3).
Modo di somministrazione:
Per uso endovenoso. Questo prodotto medicinale deve essere somministrato solo da operatori sanitari qualificati in un ambiente in cui siano disponibili attrezzature appropriate (durante il trattamento).
La soluzione deve essere somministrata come infusione endovenosa nell'arco di 30 minuti.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Ibuprofene B. Braun Melsungen
- Ipersensibilità al principio attivo, a altri FANS o a uno qualsiasi degli eccipienti;
- Anamnesi di broncospasmo, asma, rinite, angioedema o orticaria associati all'assunzione di acido acetilsalicilico (ASA) o altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS);
- Condizioni comprendenti un aumento della tendenza o sanguinamento attivo come trombocitopenia;
- Ulcera peptica/emorragia attiva o un'anamnesi di episodi ricorrenti (due o più episodi distinti di ulcerazione o sanguinamento dimostrati);
- Anamnesi di sanguinamento o perforazione gastrointestinale, correlati ad una precedente terapia con FANS;
- Sanguinamento cerebrovascolare o altro sanguinamento attivo;
- Severa insufficienza epatica o renale;
- Severa insufficienza cardiaca (NYHA Classe IV);
- Severa disidratazione (causata da vomito, diarrea o assunzione insufficiente di liquidi).
- Gravidanza, nell'ultimo trimestre (vedere paragrafo 4.6).
Ibuprofene B. Braun Melsungen può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza:
L'inibizione della sintesi delle prostaglandine può influenzare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio-fetale. I dati dagli studi epidemiologici suggeriscono un maggiore rischio di aborto spontaneo e malformazione cardiaca e gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nella prima fase della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare aumentava da meno dell'1% fino a circa 1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia.
Negli animali, è stato dimostrato che la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine ha come risultato una maggiore perdita pre- e post-impianto e mortalità embrio-fetale. Inoltre, maggiori incidenze di varie malformazioni, incluse quelle cardiovascolari, sono state riportate in animali a cui è stato somministrato un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico (paragrafo 5.3).
Dalla 20a settimana di gravidanza in poi, l'utilizzo di ibuprofene potrebbe causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale. Questa condizione potrebbe essere riscontrata poco dopo l'inizio del trattamento ed è in genere reversibile con l'interruzione del trattamento. Inoltre, sono stati segnalati casi di costrizione del dotto arterioso in seguito al trattamento durante il secondo trimestre, la maggior parte dei quali si è risolta dopo l'interruzione del trattamento. Pertanto, durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l'ibuprofene non deve essere somministrato a meno che non sia chiaramente necessario. Se l'ibuprofene è usato da una donna che tenta di rimanere incinta, o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere mantenuta quanto più bassa, e la durata del trattamento quanto più breve possibile. Sebbene l'ibuprofene per via endovenosa sia indicato unicamente per un massimo di 3 giorni di trattamento, in seguito all'esposizione a ibuprofene per diversi giorni dalla 20a settimana di gestazione in poi, dovrebbe essere considerato un monitoraggio antenatale dell'oligoidramnios e della costrizione del dotto arterioso. In caso di oligoidramnios o costrizione del dotto arterioso, il trattamento con ibuprofene deve essere interrotto.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine:
- possono esporre il feto a:
- tossicità cardiopolmonare (costrizione/chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
- disfunzione renale (vedere sopra);
- può esporre la madre e il neonato, al termine della gravidanza, a:
- possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto anti-aggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse;
- inibizione delle contrazioni uterine con il risultato di un travaglio ritardato o prolungato.
Di conseguenza, l'uso di ibuprofene è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
Allattamento
L'ibuprofene e i suoi metaboliti possono passare a basse concentrazioni nel latte materno. Ad oggi non sono noti effetti nocivi sui lattanti, per cui per un trattamento a breve termine con dosi basse l'interruzione dell'allattamento non è generalmente necessario; si raccomanda tuttavia di interrompere l'allattamento quando si usano dosi più elevate di 1200 mg/die o periodi più lunghi, a causa del potenziale di inibire la sintesi delle prostaglandine nel neonato.
Fertilità
Esistono prove che i farmaci che inibiscono la ciclo-ossigenasi/la sintesi delle prostaglandine possono compromettere la fertilità femminile agendo sull'ovulazione. Si tratta di un effetto reversibile interrompendo il trattamento.
Patologie correlate:
- Artrite reumatoide
Tra le malattie reumatiche l’artrite reumatoide è una di quelle con più forte impatto sociale in termini di incidenza, riduzione della qualità di vita, in soggetti spesso giovani, e costi economici. Cruciale è la diagnosi precoce - Artrosi
L'artrosi è una malattia cronica della cartilagine articolare e dei tessuti circostanti, caratterizzata da dolore, rigidità e deficit funzionale. - Flebite
Infiammazione della parete venosa, che colpisce soprattutto le vene superficiali (flebite superficiale), in particolare delle gambe. Quando l'infiammazione è associata alla presenza di un coagulo di sangue che ostruisce il vaso, si parla di tromboflebite. - Gotta
Patologia caratterizzata dal deposito di cristalli di urato di sodio nelle articolazioni e nei tessuti circostanti, con attacchi infiammatori dolorosi delle articolazioni, a causa dell'aumento dei livelli ematici di acido urico (iperuricemia). - Herpes zoster
Infezione (comunemente chiamata anche fuoco di sant'Antonio) provocata dal virus della varicella-zoster, che causa una dolorosa eruzione cutanea di vescicole piene di liquido. - Lupus eritematoso sistemico
Malattia infiammatoria cronica del tessuto connettivo, che può colpire articolazioni, reni, mucose e pareti dei vasi sanguigni. - Mastopatia fibrocistica
Lesione benigna caratterizzata dalla presenza di dolore, cisti e modularità diffuse della mammella. Piccoli noduli sono normalmente presenti nel tessuto mammario, dovuti alle fluttuazioni ormonali a cui l'organo è sottoposto ad ogni ciclo mestruale. Il loro ingrandimento, associato alla presenza di - Mononucleosi
Malattia infettiva molto contagiosa. Il virus si trasmette attraverso il contatto intimo con i soggetti affetti, essendo presente nelle secrezioni (saliva, urine). Definita anche malattia del bacio perché negli adolescenti e nei giovani adulti viene contratta spesso attraverso il bacio. - Morbillo
Infezione virale acuta altamente contagiosa, caratterizzata da una tipica eruzione cutanea. Il morbillo è causato da un virus della famiglia dei Paramyxovirus, la cui infezione determina un'immunità che dura tutta la vita. Per questa ragione, si tratta di una tipica malattia dell'infanzia. - Morbo di Paget
Malattia cronica dello scheletro, chiamata anche osteite deformante, caratterizzata da un rimodellamento patologico del tessuto osseo che ne provoca l'ingrossamento e l'indebolimento. - Orecchioni
Infezione virale contagiosa, detta anche parorite epidemica, che colpisce le ghiandole salivari, in particolar modo le ghiandole parotidi, situate in prossimità dell'orecchio. L'infezione conferisce immunità per tutta la vita ed è quindi caratteristica dell'infanzia. - Otite
Infiammazione dell'orecchio, causata spesso da un'infezione da batteri, virus o funghi. A seconda della parte dell'organo interessata viene definita otite esterna oppure otite media. - Pleurite
Infiammazione acuta o cronica della pleura, membrana composta da due foglietti che rivestono la superficie esterna dei polmoni e l'interno della cavità toracica, a stretto contatto fra loro e separati solo da una piccola quantità di liquido. - Poliposi
Condizione caratterizzata dalla presenza nel tubo digerente di numerosi polipi. I polipi neoformazioni benigne di tessuto che crescono nella parete dell'intestino, e più raramente dello stomaco, sporgendo nel lume, a volte attaccati attraverso un peduncolo. - Sclerodermia
Domenica 26 settembre 2010 è la Giornata del Ciclamino, che offre la possibilità da ormai dieci anni, di sostenere la lotta alla Sclerodermia. Una patologia cronica, autoimmune, invalidante, multiorgano che colpisce in prevalenza le donne, ma può essere diagnosticata per tempo - Scottature solari
Un'esposizione eccessiva o senza un'adeguata protezione alle radiazioni del sole possono provocare lesioni della cute. L'effetto dipende dal fototipo, ma i filtri protettivi vanno sempre applicati - Sindrome temporo-mandibolare
Alterazione della giunzione fra osso temporale del cranio e mandibola, o dei legamenti e dei muscoli che la supportano e la fanno muovere. Si tratta di un'articolazione molto delicata, il cui allineamento deve essere perfetto per permettere una normale masticazione - Tendinite
Infiammazione dei tendini le strutture di tessuto fibroso che connettono i muscoli all'osso. In alcuni casi l'infiammazione si estende alla... - Tiroidite
Alla prevenzione delle patologie tiroidee prima, durante e dopo la gravidanza è dedicata la Giornata Nazionale della Tiroide 2010, promossa e organizzata dalle principali associazioni dei pazienti - Varicella
Infezione virale acuta provocata dal virus della varicella-zoster, caratterizzata da un'eruzione cutanea caratteristica, con comparsa di piccole vescicole rilevate. Il virus lascia un'immunità permanente e la malattia non può essere contratta due volte.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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